La responsabilità della cura

Book Cover: La responsabilità della cura

Sandro Spinsanti

La responsabilità della cura
Oltre l'orizzonte delle prestazioni sanitarie

 

La cura, in tutte le sue espressioni – informali o professionali, familiari o sociali – è il collante che tiene insieme la vita dell’essere umano. Dall’inizio alla fine. Ma chi è responsabile di assicurare la cura di cui ha bisogno ogni vivente? In ambito strettamente sanitario, il meccanismo della cura“frazionata”, suddivisa in contesti differenziati – il domicilio, l’ospedale, le residenze sanitarie, l’hospice – e tra diverse specialità, sia cliniche che professionali, sempre più spesso porta al fenomeno della deresponsabilizzazione e alla conseguente paralisi dei servizi.

A questo scenario Sandro Spinsanti contrappone la nozione di cura nella sua accezione più ampia e inclusiva, in grado di offrire i servizi giusti, nel modo giusto, a tutti quelli che ne hanno diritto e bisogno, andando oltre l’orizzonte limitante delle prestazioni sanitarie e facendo leva su assunzione di responsabilità e condivisione: tra differenti professioni sanitarie, tra curanti e cittadini, tra vertici politici e dirigenti aziendali.

Una sfida che percorre e tiene insieme le diverse considerazioni che Spinsanti ha raccolto in questo nuovo volume, accompagnando il lettore tra riflessioni teoriche, percorsi clinici e stimoli tratti dalla letteratura per una più profonda comprensione della cura.

Questo libro ha l’obiettivo di spingerci a rimettere al centro la cura della persona e ci offre (...) gli strumenti per farlo con consapevolezza.
Dalla Presentazione di Guido Giustetto

Le riflessioni e gli spunti contenuti in questo volume sono in grado di stimolare risposte innovative e mai scontate.
Dalla Prefazione di Barbara Mangiacavalli

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Reviews:Paolo Benciolini wrote:

Ho già avuto occasione di fare riferimento, in questa rubrica, a Sandro Spinsanti, teologo e psicologo, una delle più autorevoli figure impegnate da tempo sui temi della Bioetica, in particolare appassionato cultore delle “Medical Humanities”.

Nel numero di ottobre del 2020 di Hepatos mi ero soffermato sulla sua pubblicazione La cura con parole oneste. Ascolto e trasparenza nella conversazione clinica (Il Pensiero Scientifico Editore, novembre 2019). Il tema della “cura” è presente in numerosi scritti di Spinsanti e ritorna ora nella sua più recente pubblicazione: La responsabilità della cura (Il Pensiero Scientifico Editore, maggio 2024), il cui contenuto va raccomandato all’attenzione dei lettori di questa rivista e si colloca all’interno di quel particolare rapporto tra chi chiede (ha bisogno) di essere curato e chi è chiamato a fornirgli (offrirgli) la cura.

Stare “dalla parte del paziente” significa, infatti, riflettere su entrambi i protagonisti di quel rapporto, sia pure con una attenzione privilegiata verso il più “debole”. Rinviando il lettore alla indispensabile lettura integrale del testo, cerco solo di introdurre alcuni spunti che possano stimolare a farlo.

A mio avviso, tre sono i principali riferimenti (tra loro interconnessi) da considerare.

In primo luogo, il significato della “cura”.
Nel mito di Cura, come narrato dallo scrittore latino Igino, “finché l’uomo vive, lo possiede la dea Cura”: questa è la sentenza di Saturno sulla questione di chi potesse vantare diritti sull’essere umano. Ne deduce Spinsanti che tale mito “ci autorizza ad assumere la Cura in tutte le sue espressioni – informali o professionali, familiari o sociali – come il collante che tiene insieme la vita dell’essere umano”. Di qui le riflessioni introduttive sulla “cura: lunga e larga quanto la vita” e sul “territorio di cura”: i suoi percorsi e il loro “tempo”, fino alle cure di fine vita.

Il secondo riferimento: la “responsabilità”.
Personalmente ho sempre riconosciuto alla Medicina Legale (disciplina nella quale mi sono formato e ho contribuito a illustrare ad aspiranti e/o professionisti medici e giuristi) il compito di soffermarsi sulle tre dimensioni della “responsabilità”: non solo giuridica ma anche deontologica ed etica. Ritrovo ora, nello scritto di Spinsanti, l’indispensabile considerazione delle “regole deontologiche”, ma soprattutto l’importanza dell’etica, cui viene dedicato il capitolo “In che modo l’etica bussa alla porta della medicina.”

Il terzo riferimento: il sottotitolo del libro lo dice chiaramente: “Oltre l’orizzonte delle prestazioni sanitarie”.
Ciò significa, precisa Spinsanti, che “l’etica dell’epoca moderna esige di offrire i servizi giusti, nel modo giusto, a tutti quelli che ne hanno diritto e bisogno… e i risultati non si possono ottenere senza la condivisione tra diverse professioni sanitarie, tra curanti e cittadini, tra vertici politici e dirigenti sanitari.”

In tale ottica, che a mio avviso comprende anche la partecipazione attiva del paziente, viene opportunamente richiamato il tema particolare (spesso ignorato) della “dimensione spirituale della cura, in ogni tempo” e fino all’accompagnamento “verso l’estrema soglia”.

Condividendo questa visione complessiva del processo di cura (nei suoi protagonisti e nel tempo), mi verrebbe da suggerire all’amico Sandro di integrare il titolo della pubblicazione considerando anche la “responsabilità nella cura”, appunto “lunga e larga quanto la vita”.