Psicoterapie e pastorale

Sandro Spinsanti

PSICOTERAPIE E PASTORALE

in Dizionario di Pastorale della comunità cristiana

Cittadella Editrice, Assisi 1980

pp. 479-480

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Ci sono cambiamenti nella persona umana che intervengono a seguito di una crisi biografica. Le traversie della vita ― la perdita della salute o di una persona cara, un dolore che nasce da separazioni o da fallimenti nella vita sentimentale, il fallimento del proprio progetto matrimoniale, l'incontro occasionale di una persona spiritualmente realizzata ― provocano talvolta il passaggio a un livello superiore di coscienza, sconvolgono la gerarchia di valori su cui si è basata la propria vita, conducono a una maturazione personale nella propria capacità di amore e di rinuncia. Accanto ai mutamenti accidentali esistono quelli perseguiti deliberatamente. In passato coloro che, spinti dalla sofferenza psichica, desideravano cambiare i loro sentimenti o il loro modo di vivere e di pensare, ricorrevano per lo più a un'esperienza religiosa. Il cambiamento veniva interpretato come una modificazione del rapporto con la divinità; al sacerdote era riservato un ruolo di intermediario in questo processo. I cambiamenti che un tempo avvenivano nell'ambito della religione, oggi vengono ricercati all'interno di un diverso quadro di riferimento. Sono sorti dei professionisti, gli psicoterapeuti, la . cui competenza specifica è quella di indurre modificazioni nella personalità.

L'articolazione tra cambiamenti benefici per la persona che avvengono spontaneamente e quelli perseguiti ad arte era presente allo stesso Freud. In un colloquio con V. von Weizsäcker, un medico-psicoanalista che riporta l'incontro in un libro di memorie, il padre della psicoanalisi ammetteva che non è necessario analizzare ogni caso di nevrosi: la vita stessa si incarica di operare un buon numero di guarigioni. Ad alcuni fa bene frequentare un uomo significativo; altri si guariscono passando per una grande gioia o un grande dolore. Ma il medico non ha a disposizione queste risorse, per cui deve scegliere un'altra strada. Quella della psicoterapia, appunto.

Le tecniche di intervento sulla personalità basate sulla conoscenza del funzionamento psichico dell'uomo sono entrate solo da poco nel patrimonio terapeutico dell'umanità. Introdotte all'inizio del secolo dalla psicoanalisi e avversate a. lungo tanto dalla medicina quanto dal sapere accademico e dalle istituzioni religiose, si sono affermate solo di recente, entrando anche nella cultura di massa. Una novità di rilievo rispetto al periodo degli inizi è che oggi bisogna parlare di psicoterapia al plurale. Le psicoterapie sono infatti molte, diverse, e irriducibili le une alle altre. La psicoanalisi di Freud si è ben presto differenziata sotto la spinta di capiscuola che hanno accentuato aspetti diversi del potenziale umano o sono partiti da una differente concezione antropologica (Jung, Adler, la corrente esistenziale, gli psicologi dell' "Io"). Al trattamento individuale si è aggiunto quello di gruppo. Il periodo di maggiore sviluppo si è avuto quando la psicoterapia si è trapiantata in America, dando vita a un fenomeno di diffusione capillare, anche a livello socio-culturale medio (a differenza della psicoanalisi classica, che era e rimane un fenomeno di élite). Coloro che si ispirano a una concezione spiritualistica della vita guardano con interesse particolare al movimento della "Psicologia umanistica", evidenziatosi nel panorama poliedrico delle psicoterapie nell'ultimo decennio. Questa corrente intende prendere le distanze tanto dalla psicoanalisi quanto dalla psicologia comportamentista. Alla prima rimprovera di non tener conto delle qualità positive nell'essere umano; alla seconda di considerare l'uomo come vittima indifesa delle pressioni esercitate su di lui dall'ambiente, sottraendogli quindi la capacità e il diritto di autodeterminarsi. Le varie psicologie e metodi terapeutici che si riconoscono nella psicologia umanistica condividono alcuni principi

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comuni: la persona umana va studiata come un tutto; le mete, i valori, le aspirazioni, il futuro contano più delle determinazioni storiche e ambientali; si devono valorizzare le qualità del comportamento che sono più propriamente umane, come la capacità di scelte, la creatività e l'auto-realizzazione. In prospettiva umanistica, la terapia consiste essenzialmente nell'incontro autentico tra due individui reali, per promuovere il passaggio a uno stato di maggiore crescita.

Dal momento che le persone davvero realizzate sono rare e che ciascuno ha la capacità di trovare maggiormente se stesso, l'indicazione psicoterapeutica diventa fluida: è di utilità tanto ai malati che ai "sani". La psicoterapia è finalizzata alla liberazione dell'energia bloccata, ad attuare il potenziale integrale della persona, a promuovere la crescita per vivere con piena consapevolezza le esperienze più significative. Sulla scia dello human-potential movement, originariamente nato in California, migliaia di persone normali, desiderose di una maggiore crescita e maturazione personali, alla ricerca di un aiuto per arrivare al riconoscimento del proprio valore e alla fiducia in se stessi, hanno preso la strada della psicoterapia.

Il posto che va assumendo la psicoterapia nella cultura e nei costumi dei nostri contemporanei ci invita a considerare questo strumento per la formazione umana anche da un punto di vista pastorale. Il clima di diffidenza reciproca che è esistito a lungo tra psicologia e religione si va dissipando. Il Vaticano II ha autorevolmente invitato i cattolici a un uso positivo delle scienze umane. La Gaudium et spes addita nel progresso delle scienze psicologiche e sociali una risorsa per una migliore conoscenza di sé, che mette l'uomo in grado di influire direttamente sulla vita della società, mediante l'uso dei metodi tecnici (n. 5); a proposito della cura pastorale, si esorta affinché «si conoscano sufficientemente e si faccia buon uso non soltanto dei principi della teologia, ma anche delle scoperte delle scienze profane, in primo luogo della psicologia e della sociologia» (GS, n. 62). Oggi teologi e psicoterapeuti cessano di ignorarsi, per iniziare un dialogo sull'argomento centrale dei loro rispettivi interessi: l'uomo sano e felice. Alcune psicoterapie suscitano riserve per la sottovalutazione della trascendenza e della presenza del male nella vita dell'uomo; per l'inclinazione all'edonismo: per l'obnubilazione pratica delle esigenze morali. D'altra parte va anche riconosciuto che molti recuperi di una religiosità autentica passano attraverso lo studio dello psicoterapeuta, in quanto la psicoterapia può aiutare a liberarsi da concezioni patologiche della religione.

Dal punto di vista pastorale va·messa la massima cura nell'aiutare coloro che si sottopongono a una psicoterapia a Don confondere l'autorealizzazione umana che possono ottenere mediante questa con la conversione predicata da Gesù. Ogni cambiamento che avvenga in profondità è sintomo di conversione. Tuttavia nessuno può sapere se è convertito. Bisogna imparare a discernere, individualmente e comunitariamente, i segni della conversione, tra cui spiccano i «frutti dello Spirito» (cf. Gal 5,22-23).

BIBLIOGRAFIA

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