Servizio di bioetica: che cos’è?

Sandro Spinsanti

SERVIZIO DI BIOETICA: CHE COS'È?

in L’ospedale all’Isola

anno I, n. 1, aprile 1990, p. 4

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I problemi collegati alla difesa della salute sono, oggi come sempre, di natura scientifica ed organizzativa, ma si affacciano con crescente peso e frequenza anche quelli di ordine morale, parallelamente all’impegno di rispondere al meglio alle esigenze del paziente e contemporaneamente a quelle dettate dalla coscienza dei sanitari. Ecco il motivo per cui sempre più spesso si sente il bisogno di ricorrere alla consulenza e al parere di esperti nel campo delle problematiche etiche che consentano di adottare decisioni, a volte veramente essenziali, con maggiore chiarezza di idee e consapevolezza delle proprie responsabilità.

Quando si evoca la Bioetica in un contesto sanitario, si fa riferimento ai nuovi problemi che suscita oggi la cura della salute. Problemi non solo scientifici ed organizzativi, ma anche morali. Nella pratica sanitaria, tanto nelle attività di diagnosi che di terapia e assistenza, ci si scontra sempre più frequentemente con conflitti difficili da risolversi. Non è più così evidente che cosa voglia dire fare una “buona medicina”. La problematica etica emerge quando nella pratica sanitaria si hanno esigenze di standard elevati e ci si propone di fare il meglio. È chiaro che, finché “si tira a campare”, o ci si preoccupa al massimo di non fare azioni che potrebbero avere conseguenze in sede civile o penale, non siamo entro l’orizzonte proprio dell’etica. Ma quando si vuol rispondere al meglio alle esigenze del paziente, e an-che a quelle della propria coscienza di sanitario, si scopre il mondo della complessità che è proprio della medicina contemporanea.

Ci scontriamo anche con paradossi impensabili in passato: oggi siamo in grado, per esempio, di prolungare la vita di una persona al di là del limite che è sentito come giusto e decoroso (si parla in questi casi di “accanimento terapeuti-co”); non essendo in grado di dare tutto a tutti, dobbiamo fare delle scelte tragiche (che fare se c’è un solo posto in rianimazione e tre persone che ne avrebbero bisogno? Si può staccare un malato in coma irreversibile, per rianimare un giovane infortunato che potrebbe essere salvato? E gli esempi potrebbero continuare...); ci possono essere concezioni molto diverse su ciò che è “il bene” del paziente,qualche volta anche in contrasto con quelli che sono i procedimenti standard.

Per affrontare questi nodi problematici in alcuni Paesi si comincia a far ricorso a delle istituzioni chiamate “comitati di etica”. Il nostro Ospedale ha preferito ricorrere, almeno per ora, a un altro strumento: un Servizio di Bioteca. Questo è concepito come un vero e proprio “counseling”; il responsabile del Servizio rispondere a richieste di colloqui di singoli operatori sanitari o di gruppi formali più estesi per identificare i problemi etici che incontrano nella pratica quotidiana, analizzare le alternative, elaborare una linea di soluzione che rispetti i valori in gioco. Come in ogni “counseling”, non si tratta di prescrivere comportamenti odi elaborare regole costruttive; tanto meno nell’opera di consulenza ci si sostituisce al giudizio e alla coscienza dell’operatore. Quest’ultimo rimane il responsabile, tanto in senso giuridico che morale, della propria azione, ma è messo in grado dal dialogo di “counseling” di elaborare le sue scelte con maggiore lucidità e consapevolezza.

Il responsabile del Servizio di Bioetica è disponibile per incontri di consulenza nei giorni lunedì-martedì-mercoledì, dalle ore 11 alle ore 13 (Ufficio: Scala B, 4° piano).