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Ada Burrone
LA FORZA DI VIVERE
Per affrontare con armonia il cambiamento
Edizione Attivecomeprima onlus, Milano 2005
p. 1
1
PREFAZIONE
Questo libro non è un libro di guerra. Parla di cancro, ma non si allinea con la cultura sanitaria fatta propria da questo settore della medicina, ancor più di altri, come una guerra a oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere, affamare (coerentemente con questo uso retorico di metafore guerriere, anche i pazienti che partecipano a studi clinici controllati, vengono "arruolati" nella ricerca...). Ma se il contrario della guerra è il pacifismo, lo scritto di Ada Burrone non è pacifista. Perché è un libro di lotta. Parla di crescita: e la crescita non è un regalo, ma è il risultato di uno sforzo intelligente e organizzato.
Non c'è niente di antiscientifico in questa lotta. La scienza medica ― rappresentata dai migliori tra i medici: quelli che sanno prendersi cura, oltre che curare ― è un'alleata, non una nemica. E Ada non fa mancare qualche opportuno consiglio che potremmo rubricare come "buon uso del medico". Ma è una lotta che va oltre la scienza. Perché per crescere ― con il cancro, dopo il cancro, dopo ogni perdita e devastazione nella vita ― ci vuole saggezza.
Passeggiando con Ada ― non impartisce lezioni, non sentenzia, ma colloquia in modo piano con chi accetta di fare un po' di strada con lei ― impariamo di nuovo a porci domande profonde ed essenziali. Le domande che abitavamo da piccoli e che poi abbiamo dimenticate. Come chiamare questa ricerca?
Le daremmo il nome di "filosofia", se questa parola non ci intimidisse.
Ma è, letteralmente, "amore per la sapienza" ciò che condividiamo, conversando, con preziosi compagni di strada. Rari, e per questo preziosi.