- Interessi plurali, interessi in conflitto nella pratica clinica
- Conflitto di interessi
- L'alleanza terapeutica
- Chi ha potere sul mio corpo?
- Curare e prendersi cura
- Il medico e il paziente, una relazione complessa
- Le mani sulla vita
- Come riconoscere il medico giusto
- Cambiamenti nella relazione tra medico e paziente
- L'educazione come terapia
- «Dottore, sto male» - «Mi racconti»
- Narrative based medicine
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- L'ascolto che guarisce
- La comunicazione medico-paziente
- La gestione dei conflitti in ambito sanitario
- Ripensare la cura nel contesto di una società conflittuale
- La necessità di porre limiti alla medicina
- Parlare o tacere?
- Il rapporto medico-paziente
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- Etica della vita e intervento sanitario
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- Comunicare e informare: quale empowerment per il cittadino?
- L'ascolto che guarisce: conclusioni
- Dignità del malato e dignità del medico
- Aspetti etici della relazione medico-paziente
- La decisione cardiochirurgica: aspetti etici
- Il segreto nel rapporto con il paziente sieropositivo
- Il rapporto medico-paziente: modello in transizione
- La formazione culturale del curante
- Le professioni della salute si incontrano
- Le separazioni nella vita
- Quando inizia l'accanimento diagnostico e terapeutico?
- L'accanimento diagnostico e terapeutico
- La persona è al centro della comunicazione
- Il medico impari a non «scomunicare»
- Ma il malato deve o vuole sapere?
- Il dottor Knock si aggiorna
- Il tempo come cura
- A una donna come me
- La difficile virtù di saper ascoltare
- Dottore, ma l'operazione s'ha proprio da fare?
Sandro Spinsanti
A UNA DONNA COME ME
in Attive come prima
anno IV, aprile 1987, p. 28
28
A una donna come me è l’opuscolo che le fiduciarie di Attive come prima consegnano alle donne operate negli ospedali. Alcuni medici, dopo averlo letto, l’hanno così commentato:
Sandro Spinsanti
La medicina della mano e la medicina della parola: sono le due forme fondamentali dell’opera terapeutica. Prolungamento della mano è il bisturi che incide, o il trattamento chemioterapico, o l’irradiazione. I progressi di questa dimensione della medicina sono spettacolari. Grazie ad essi, oggi, il cancro non è più sinonimo di morte: di cancro si guarisce, in una percentuale sempre crescente di casi. Questi progressi rischiano però di mettere in ombra l’opera della parola.
Mentre la mano elimina il sintomo, la parola lo interpreta. La faccia nascosta della malattia — quella in cui non è solo un evento cieco e insensato, ma anche un messaggio e un invito al cambiamento — si rivela solo attraverso l’opera della parola, che segue e accompagna quella della mano. L’una e l’altra costituiscono la “guarigione” completa, quella che porta spesso a una modificazione in positivo della propria vita.
La lettera “A una donna come me” è una parola rivolta in prima persona, da donna a donna, nella comune condizione di mastectomizzata; una parola che ne suscita un’altra e si apre a un dialogo.
Il testo sulla psicoprofilassi, ugualmente elaborato da Ada Burrone, è una seconda parola che prolunga la prima. Esso viene utilizzato nei gruppi per donne operate al seno organizzati da Attive come prima.
La parola che attraverso questi testi invita a prendere coscienza e a riappropriarsi del proprio corpo e della propria vita, agisce con la dolcezza di un balsamo che si stende su una ferita. È il farmaco appropriato contro la disperazione, la solitudine e l’insensatezza.